IL TARASSACO
Pissacan, dente di leone, soffione, cicoria selvatica… sono solo alcuni degli appellativi utilizzati per quello che viene definito il girasole dei prati: Il tarassaco.
Pianta spontanea, conosciuta soprattutto come pianta depurativa, è dall’etimologia della parola Tarassaco che scopriamo la sua funzione principale. Deriva, infatti, dal greco “taraxis” squilibrio e “akas” rimedio. Un rimedio contro gli squilibri dunque, perchè mentre depura, favorendo la diuresi (ecco l’origine del nome “piscialetto”) nutre l’organismo con sostanze zuccherine e amare.
Grazie al gradevole sapore amarognolo si può inserire in tantissime ricette sia cotta che cruda. Viene considerata “pianta antispreco” perché si può usare tutto: le foglie per insalate e contorni, i fiori per infusi ed elisir, i boccioli sotto sale o aceto (i cosiddetti “capperi del Nord”), e le radici tostate come una specie di caffè (la cicoria, appunto).
Lo chef Enzo Gola lo usa soprattutto in primavera, quando le foglie sono più tenere, ricordando le grandi insalate della nonna, che univa al tarassaco la rucola selvatica e la valeriana dopo averla raccolta – con lui al seguito – sulle colline di Revigliasco, accanto alla casa di nonno Clemente detto Mentin.